Dopo tanto vagare la Mila ha finalmente trovato una casa!

lunedì 11 aprile 2011

l'apericena

Era tanto tempo fa,un amica mi portò in un posto e mi disse:" Prendiamo un bicchiere di vino."

Nel frattempo una tavola s'imbandì.Ragazze con la parannananza sopra vestiti colorati portavano vassoi stracolmi di cibo che veniva accolto da tutti come ambosia.

"Puoi prendere quello che vuoi,è gratis con il vino" mi disse qualcuno dall'accento nordico.

Trasalii.Era il mio primo Apericena.Ancora non sapevo si sarebbe poi in futuro configurato etimologicamente così, pensavo che sarebbe stata una moda circoscritta, come le spalline agli anni ottanta,invece no è vivo vegeto e anche vegan.

La mia amica mi disse che a Milano c'era da un sacco di tempo e la gente ci andava subito dopo l'ufficio.Al di là del Rubicone se la godevano,a quanto parte.

Ero estasiata alla vista di quei piattini infilati e le forchette che volevano solo essere usate,senza costi aggiuntivi.

Cercavo di fare bei piatti ma senza fare la figura della scroccona ,per poi scoprire che chiunque, anche l'anoressica attrice del momento, impilava la qualsiasi e nascondeva un secondo strato sotto le tartine al caprino.

Per un lungo periodo mangiammo ceci,paste-molto-fredde,pizzette e ovoline.

Eravamo spensierati.Non sapevamo che un giorno sarebbe tutto cambiato.Che avrebbero introdotto il prezzo fisso.Quindici euro.Una pizza e una birra,ma vuoi mettere?

Aderire a un rito,indire una crociata per conquistare la tavola imbandita con un piattino di carta come scudo e delle cruditè come alabarde....

L'apericena ormai si coniuga a seconda di diverse occasioni e si sposa sempre di più con eventi artistici quali mostre o spettacoli teatrali.Chissa' Jarry vedendo il suo Ubu roi rappresentato davanti a un pubblico di ciancicatori di cous cous cosa avrebbe pensato.Forse che la patafisica non era poi un'invenzione così assurda...

Infondo vogliamo solo che ci si regali qualcosa per farci felici e non ci importa dell'ustione di secondo grado sulla lingua per mangiare in piedi le crocchette di pollo tandoori.

Io mi sento sempre un pò come se stessi rubando dal portafogli di mia nonna gli spiccioli,non riesco ancora a rilassarmi e a strafogarmi in santa pace e mi sento un'idiota a sgomitare per un pathè di dubbia provenienza.Ma sono una radical chic,una che non si fa la tessera al supermercato per principio. Una spallina nel duemila e undici.

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